PERDUTA HELEN!
di Ann Beccamorti
Sono stesa sul mio letto. Fa freddo e sono
sola. Sento tanto freddo.
Le mie bambole sono ancora laggiu' in cantina,
le hanno portate i miei genitori , se ne
stanno su un lungo pensile di legno impolverato
dal tempo, tra ragnatele e ragni, sedute,
immobili, fredde, arrabbiate.
Mio padre ha chiuso quella grossa porta in
legno scricchiolante davanti a loro, con
cinque mandate e da quel momento non le ho
piu' potute vedere. Dice che sono strane
e che sono pericolose, una notte mi ha visto
parlare insieme a loro e ridevamo … ridevamo
… Oh come mi mancano, mi mancano immensamente.
Questo non lo sopporto.
Non sono cattive , sono solo un po' magiche.
Non posso vivere senza di loro, le mie amate
bambole, sono perduta senza di loro, mie
uniche amiche dai sorrisi fieri e dagli occhi
brillanti.
Quando invitavo una mia amica a casa mia,
scappava via piangendo, "giochiamo con
le mie bambole?" chiedevo loro, ma loro
scappavano piangendo ed il giorno dopo a
scuola mi dicevano puntualmente "non
so ma quelle tue bambole mi hanno spaventata,
sono .. come dire .. spettrali", Spettrali
? mi chiedevo ? ma e' proprio questo cio'
che amo di loro.
Sono giorni che non esco dalla mia camera,
resto a letto, oppure guardo tristemente
fuori dalla finestra , per ore .. ed ore
.. ed ore .. a volte la tengo spalancata
anche se il gelo entra tanto che inizio a
vedere offuscato e mi viene una forte febbre,
il mio corpo inizia ad emanare una calda
nebbia, un caldo tepore opprimente ed umido,
mi manca il respiro, poi entra la mamma e
mi cura e chiude la finestra e mi sgrida
..
Io .. io voglio le mie dolci bambole .. possibile
che non lo capisca ?
Mi lascio morire, non voglio piu' vivere
senza di loro.
La stanza mi appare marcia e vuota.
Ho sempre sonno e spero di addormentarmi
e non riaprire piu' gli occhi.
Bambole.
Ho udito le loro vocine ! Le voci delle mie
amate bambole !
Anche loro si sentono sole, erano cosi' fievoli,
ma hanno un piano .. stavano per svelarmelo,
ma uno stormo di pipistrelli disperati e'
passato vicino alla mia finestra, proprio
in quel momento, ed i loro ossessionanti
versi non mi hanno permesso di udire le loro
sottili voci.
Oh no .. la sfortuna si accanisce su di me.
Oggi ho sentito dei corvi gracchiare, la'
fuori. Mi studiano perche' sentono la disperazione
che invoca la mia fine .. saro' una loro
preda ? forse hanno ragione ad aspettare.
Mia madre mi ha portato del cibo ed ha chiuso
la finestra. Ho gettato tutto alla pianta
carnivora.
Le loro vocine ripetevano piu' volte il mio
nome, stanotte .. "Helen, Helen, Helen,
Helen … ". I corvi riposano ma sento
i loro orribili occhi sempre fissi su di
me che invocano la mia carne.
Sempre piu' spesso perdo conoscenza, non
mangio da tre settimane, ho sempre la febbre,
so che sto morendo, il dottore dice che non
voglio reagire. E' vero.
Oh bambole, quando saro' un fantasma potro'
passare attraverso la porta al di là della
quale siete rinchiuse e finalmente riunirmi
a voi, poi insieme andremo all'inferno.
Gli alberi, fuori, hanno un aspetto mostruoso,
vivo, forse a causa dei continui rifiuti
che lasciano alle loro radici. Non li sento
ancora parlare tra loro ma non mi stupirebbe
che lo facessero gia' da secoli e secoli.
Il cielo ? Il cielo non c'e'.
Non c'è più.
Dai miei polsi cola del sangue caldo, sto
morendo.
Mi sono tagliata …
Voglio morire e risvegliarmi in uno splendido
bosco a cogliere viole , mentre le mie bambole
mi osservano sorridenti sedute sui rami.
Oh … eccole … sono venute a prendermi ..
sono insieme ad un angelo nero che mi guarda
con pietà .. poi mi prende tra le braccia
e voliamo via.
Voliamo via
nelle nere lande del nulla e della pace eterna.
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ANNALISA TAGLIABUE in arte ANN BECCAMORTI, nasce il 14/06/1976 a Cantù (in provincia
di Como).
Inizia a scrivere a 11 anni e nel corso degli
anni continua a scrivere racconti, poesie,
romanzi brevi che parlano di storie di ragazzi
disagiati.
Esordisce su Outrè, la rivista di letteratura
impossibile, dove un circolo di scrittori
potevano vedere pubblicati le loro poesie
e racconti ma, purtroppo, il progetto viene
stroncato.
Collabora poi con One Hundred Years Find
a Cure Fans club, occupandosi della fanzine
e aiutando nella creazione del primo fans
club italiano dei Cure.
Circa nel '97 dà vita, insieme ad un'amica,
ad una fanzine, "Petali Viola",che si occupa di qualsiasi cosa abbia attinenza
con il movimento Dark, ma non solo, anche
di tutto cio' che è controcorrente, romantico
e decadente, cercando di tenere in vita la
sincerità dei movimenti nati dalla miserie
e dal disagio di ragazzi che volevano gridare
NO! degli anni '70 e '80: musica, arte, letteratura…
Nel frattempo, continua a scrivere storie
di amicizia e amore tra ragazzi dark e punk,
storie ribelli e perverse. Scrive anche poesie
e racconti.
Il suo stile è suburbano, oscuro, decadente,
giovanile, dark ..etc … poi, ognuno ne trarrà
le sue sensazioni. Non scrive nè per diventare
famosa, nè per farsi dire "sei brava
sei la migliore"... Scrive perche' ama
sentirsi dire : "grazie , mi hai fatto
piangere, mi hai dato tanto, mentre leggevo
la tua storia stavo bene, mi hai fatto dimenticare
i miei problemi" . Lei sta bene mentre
crea questi splendidi mondi e la gente sta
bene mentre li legge.
Infine collabora con il Club G.h.o.s.t ,
un circolo di scrittori noti e meno noti
soprattutto nell'ambiente horror, vedendo
pubblicati vari suoi racconti inediti su
varie antologie a tema e sempre per il Club
G.h.o.s.t viene pubblicata la sua prima raccolta
di poesie ufficiale intitolata "Gocce
di Luna".